ARCHETIPI da Poseidonia a Paestum, ricerca di manufatti contemporanei
Il progetto nasce dall’idea di voler valorizzare il patrimonio tecnico formale presente nel territorio Campano attraverso la realizzazione di una serie di oggetti in porcellana ispirati ai reperti del Museo del Parco Archeologico di Paestum.
L’idea prende vita da un’intuizione di Aniello Rega e Nello Antonio Valentino, fondatori, nonché ceramisti e designer, dell’azienda Bhumi Ceramica. Lo spazio di ricerca è stato poi condiviso ed allargato coinvolgendo nel progetto, con la formula del co-design, alcuni giovani designer campani: Giuseppe Valentino, Raffaele Calvino e i 400 GON.
La linea guida di base è stata quella di partire dai reperti archeologici del Museo per disegnare oggetti dal gusto prettamente contemporaneo e dalle scelte stilistiche essenziali, pur mantenendo i tratti formali distintivi delle ispirazioni iniziali.
Il progetto ha volto il suo interesse alla fertile produzione ceramica del V secolo a.C., periodo di maggior splendore della città di Poseidonia in cui vennero eretti i templi che ancora oggi è possibile ammirare. Il museo, infatti, è ricco di manufatti che le officine ceramiche dell’allora Poseidonia producevano per l’utilizzo domestico ed in grado di unire alla funzione un alto valore estetico e rituale.
Partendo dalla ricerca svolta all’interno del museo sono stati accuratamente selezionati i pezzi ritenuti più interessanti per la loro valenza formale, culturale e di identità territoriale e da questi sono nati altrettanti prodotti trasversali al mondo contemporaneo del complemento d’arredo e del food design.
Tutti gli oggetti sono lavorati a mano in Italia in pasta porcellana Limoges con l’antica tecnica del colaggio. Sono finiti con cristalline effetto lucido satinato cotte a 1260 °C e certificati come idonei al contatto con gli alimenti . Sono disponibile in porcellana bianca o nera presso BHUMI Ceramica e altri rivenditori come https://www.inimitableware.com/topware/topware-archetipi/
caraffa KORE
bottiglia OPSIS
design di Aniello Rega, Nello Antonio Valentino, Giuseppe Valentino
foto di Antonio Bergamino
La caraffa Kore rievoca il culto della dea Hera a cui era dedicata la cosiddetta “Basilica” di Paestum. La particolare forma dell’oggetto nasce dalla rivoluzione della rivisitazione del profilo laterale delle tipiche statuette femminili utilizzate come materiale votivo per la dea. Questo profilo riemerge grazie a tre tagli che rimandano all’immaginario delle scheggiature tipiche dei reperti archeologici ceramici e ne ricostruiscono la figura.
design di Aniello Rega, Nello Antonio Valentino, Giuseppe Valentino
foto di Aniello Rega
La bottiglia Opsis, riprende un reperto archeologico incompleto. A noi è giunta soltanto la parte superiore che presenta un viso con dei lineamenti marcati contornato da un copricapo cilindrico. Questo è stato fedelmente riprodotto sfruttando la sua caratteristica forma per la creazione del collo di una bottiglia che è stata completata da un tronco di cono, una forma geometrica pura, che favorisce la mescita del liquido.
oliera OINOCHOE
portacandele LEIRION
design di Aniello Rega, Nello Antonio Valentino
foto di Aniello Rega
L'oliera Oinochoe deriva dalle tradizionali brocche di Poseidonia, le oinochoai caratterizzate dal fondo piatto e da un elegante manico. Per esaltarne l’antichità, la forma dei reperti è stata ripresa partendo dal concetto di rottura. Infatti, la maggior parte delle brocche ritrovate presentano l’esile manico reciso. Da questa suggestione nasce il beccuccio per la mescita dell’olio, poi completata da una geometria che richiama la forma originale a fondo piatto.
design di Aniello Rega, Nello Antonio Valentino, Giuseppe Valentino
foto di Antonio Bergamino
Il portacandele Leirion nasce dalla stilizzazione di quello che è il reperto simbolo della città di Poseidonia: la donna-fiore. Questo reperto, è caratterizzato da un volto femminile che porta sulla sommità del capo un giglio selvatico, ancora oggi, caratteristico del territorio. Infatti, secondo la mitologia, il giglio nasce da una goccia di latte della dea Hera a cui la città di Poseidonia era consacrata. Questi manufatti venivano utilizzati come materiale votivo nei santuari della città, svolgendo la funzione di porta incenso nei rituali sacri. Nel caso del portacandele Leirion la forma del volto viene soltanto evocata da tre ripetizioni di tagli che fanno emergere il collo, la linea dei capelli e i petali del fiore che caratterizza la figura.
piatto Scyphi
design di Aniello Rega, Nello Antonio Valentino, Raffaele Calvino
foto di Aniello Rega
Il piatto Scyphi fa riferimento alla tradizione dell’antico vasellame per la tavola e alle arti applicate delle fornaci di Poseidonia. L’unicità di queste piccole tazze consiste nel decoro o marchio personalizzato per ogni famiglia. In questo caso il reperto archeologico è connotato dal decoro ripetitivo del bordo. Da qui nasce l’ispirazione per il piatto Scyphi che è stato adattato nella forma e nelle dimensioni alle esigenze contemporanee del cibo.
ARCHETIPI da Poseidonia a Paestum, ricerca di manufatti contemporanei
Il progetto nasce dall’idea di voler valorizzare il patrimonio tecnico formale presente nel territorio Campano attraverso la realizzazione di una serie di oggetti in porcellana ispirati ai reperti del Museo del Parco Archeologico di Paestum.
L’idea prende vita da un’intuizione di Aniello Rega e Nello Antonio Valentino, fondatori, nonché ceramisti e designer, dell’azienda Bhumi Ceramica. Lo spazio di ricerca è stato poi condiviso ed allargato coinvolgendo nel progetto, con la formula del co-design, alcuni giovani designer campani: Giuseppe Valentino, Raffaele Calvino e i 400 GON.
La linea guida di base è stata quella di partire dai reperti archeologici del Museo per disegnare oggetti dal gusto prettamente contemporaneo e dalle scelte stilistiche essenziali, pur mantenendo i tratti formali distintivi delle ispirazioni iniziali.
Il progetto ha volto il suo interesse alla fertile produzione ceramica del V secolo a.C., periodo di maggior splendore della città di Poseidonia in cui vennero eretti i templi che ancora oggi è possibile ammirare. Il museo, infatti, è ricco di manufatti che le officine ceramiche dell’allora Poseidonia producevano per l’utilizzo domestico ed in grado di unire alla funzione un alto valore estetico e rituale.
Partendo dalla ricerca svolta all’interno del museo sono stati accuratamente selezionati i pezzi ritenuti più interessanti per la loro valenza formale, culturale e di identità territoriale e da questi sono nati altrettanti prodotti trasversali al mondo contemporaneo del complemento d’arredo e del food design.
Tutti gli oggetti sono lavorati a mano in Italia in pasta porcellana Limoges con l’antica tecnica del colaggio. Sono finiti con cristalline effetto lucido satinato cotte a 1260 °C e certificati come idonei al contatto con gli alimenti . Sono disponibile in porcellana bianca o nera presso BHUMI Ceramica e altri rivenditori come https://www.inimitableware.com/topware/topware-archetipi/
caraffa KORE
design di Aniello Rega, Nello Antonio Valentino, Giuseppe Valentino
foto di Antonio Bergamino
La caraffa Kore rievoca il culto della dea Hera a cui era dedicata la cosiddetta “Basilica” di Paestum. La particolare forma dell’oggetto nasce dalla rivoluzione della rivisitazione del profilo laterale delle tipiche statuette femminili utilizzate come materiale votivo per la dea. Questo profilo riemerge grazie a tre tagli che rimandano all’immaginario delle scheggiature tipiche dei reperti archeologici ceramici e ne ricostruiscono la figura.
bottiglia OPSIS
design di Aniello Rega, Nello Antonio Valentino, Giuseppe Valentino
foto di Aniello Rega
La bottiglia Opsis, riprende un reperto archeologico incompleto. A noi è giunta soltanto la parte superiore che presenta un viso con dei lineamenti marcati contornato da un copricapo cilindrico. Questo è stato fedelmente riprodotto sfruttando la sua caratteristica forma per la creazione del collo di una bottiglia che è stata completata da un tronco di cono, una forma geometrica pura, che favorisce la mescita del liquido.
oliera OINOCHOE
design di Aniello Rega, Nello Antonio Valentino
foto di Aniello Rega
L'oliera Oinochoe deriva dalle tradizionali brocche di Poseidonia, le oinochoai caratterizzate dal fondo piatto e da un elegante manico. Per esaltarne l’antichità, la forma dei reperti è stata ripresa partendo dal concetto di rottura. Infatti, la maggior parte delle brocche ritrovate presentano l’esile manico reciso. Da questa suggestione nasce il beccuccio per la mescita dell’olio, poi completata da una geometria che richiama la forma originale a fondo piatto.
portacandele LEIRION
design di Aniello Rega, Nello Antonio Valentino, Giuseppe Valentino
foto di Antonio Bergamino
Il portacandele Leirion nasce dalla stilizzazione di quello che è il reperto simbolo della città di Poseidonia: la donna-fiore. Questo reperto, è caratterizzato da un volto femminile che porta sulla sommità del capo un giglio selvatico, ancora oggi, caratteristico del territorio. Infatti, secondo la mitologia, il giglio nasce da una goccia di latte della dea Hera a cui la città di Poseidonia era consacrata. Questi manufatti venivano utilizzati come materiale votivo nei santuari della città, svolgendo la funzione di porta incenso nei rituali sacri. Nel caso del portacandele Leirion la forma del volto viene soltanto evocata da tre ripetizioni di tagli che fanno emergere il collo, la linea dei capelli e i petali del fiore che caratterizza la figura.
piatto Scyphi
design di Aniello Rega, Nello Antonio Valentino, Raffaele Calvino
foto di Aniello Rega
Il piatto Scyphi fa riferimento alla tradizione dell’antico vasellame per la tavola e alle arti applicate delle fornaci di Poseidonia. L’unicità di queste piccole tazze consiste nel decoro o marchio personalizzato per ogni famiglia. In questo caso il reperto archeologico è connotato dal decoro ripetitivo del bordo. Da qui nasce l’ispirazione per il piatto Scyphi che è stato adattato nella forma e nelle dimensioni alle esigenze contemporanee del cibo.